Azel
06/09/2011, 10:17
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Malfurion fu l'allievo più devoto che Cenarius avesse mai avuto. Nel mondo antico, prima degli avvenimenti del Great Sundering, Malfurion era un rispettato studente devoto alla sua regina Azshara. Con il passare del tempo si accorse per primo dell'improvviso allontanamento e distacco della sua regina e dei membri della corte reale nei confronti del popolo; il dubbio che l'energia scaturita dal pozzo dell'eternità non fosse pura cominciò a formarsi nella sua mente. Malfurion capì che non poteva comprendere pienamente quello che sarebbe successo nel giro di poco tempo, ma in cuor suo sapeva che i Kaldorei non sarebbero più rimasti gli stessi.
Azshara e i suoi Highborne (la classe nobile dei Kaldorei) erano fortemente interessati a studiare a fondo la magia presente nel pozzo e più il tempo passava, più essi riuscivano a comprendere come sfruttare al meglio tutte le sue energie e a manipolarle. L'uso spropositato della magia finì con l'attirare l'attenzione di Sargeras, il signore della Legione Infuocata. Aprendo un portale all'interno del palazzo reale, gli Highborne guidati dall'Alto Consigliere Lord Xavius, lasciarono entrare a Kalimdor orde di demoni compresi i loro comandanti Archimonde, Mannoroth e Hakkar the Houndmaster. I demoni quindi cominciarono a vagare per il mondo distruggento chiunque intralciasse il loro cammino. Gli elfi della notte cercarono disperatamente di contrastare questo nuovo nemico, ma era ben oltre la loro portata. La legione infuocata stava vincendo. Gli Highborne inoltre cominciarono a evocare un portale grande più del pozzo, con l'intenzione di evocare Sargeras.
Nel frattempo Malfurion cercò di convincere il suo fratello gemello Illidan a rinunciare definitivamente all'uso della magia, il suo tentativo sembrò avere successo. Pensando ad un modo per contrastare la minaccia incombente, Malfurion si recò insieme alla sua amata Tyrande Whisperwind (Alta sacerdotessa di Elune) al cospetto di Cenarius, con la speranza che egli potesse aiutare la sua gente.
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Anche con l'aiuto di Cenarius e di Alexstrasza, la regina dei draghi, Malfurion sapeva che il suo popolo non sarebbe sopravissuto all'invasione demoniaca; fu così che cercò di trovare una soluzione diversa dallo scontro diretto. Capendo che il portale al di sopra del pozzo dell'eternità era il passaggio che conduceva i demoni a Azeroth, la sua distruzione non poteva che comportare la loro sconfitta. Il prezzo che gli elfi avrebbero dovuto pagare con la distruzione del pozzo sarebbe stato la rinuncia alla vita eterna e ai loro poteri magici.
Illidan, spronato dalla sua attitudine alla magia e vedendo la possibità di dovervi rinunciare definitivamente farsi sempre più vicina, si unì agli Highborne avvisandoli dell'arrivo di Malfurion. Avendo scoperto il tradimento del fratello, l'elfo della notte e le sue forze marciarono verso il palazzo reale.
Azshara e gli Highborne erano pronti a contrastare l'attacco e la battaglia finì quasi con l'esaurire le forze di Malfurion, ma la vista di Tyrande caduta nelle mani dei Highborne corrotti e traformati in satiri diede all'elfo la forza per il colpo finale.
Le forze magiche utilizzate finirono con rompere l'equilibrio del pozzo. Malfurion lanciò un incantesimo con lo scopo di creare un grosso vortice per spingere tutti i demoni all'interno del pozzo stesso. Fu così che il pozzo magico cominciò a collassare su se stesso risucchiando tutto quello che lo circondava compreso il palazzo di Azshara e le rovine della città di Zin-Azshari. Sargeras capendo che la chiusura del portale era imminente, cercò di entrare ugualmente ad Azeroth forzandolo, ma ormai era troppo tardi. Il pozzo dell' eternità collassò intrappolando Sargeras definitivamente e causando un'esplosione catastrofica che mutò irrimediabilmente il pianeta.
Malfurion sopravvisse a questi eventi e guidato dalla voglia di cercare una nuova casa per la propria gente si diresse alla volta di Kalimdor, seguito da Tyrande e Cenarius.
Tempo dopo scoprirono con orrore che un lago situato nei pressi del monte Hyjal era colmo della stessa energia di cui era composto il pozzo elfico. Illidan che aveva sempre cercato di preservare la magia arcana e prima della distruzione del pozzo aveva raccolto sette fiale contenenti la sua acqua. Decise di versare tre di queste fiale all'interno del lago creando così un nuovo pozzo dell'eternità. Intuendo che la propensione alla magia di Illidan sarebbe stata sempre una minaccia nei confronti del popolo, Malfurion decise di rinchiuderlo all'interno di un gruppo di caverne chiamate The Barrow Deeps. In ogni caso il ricordo degli avvenimenti passati era ancora fresco nella memoria degli elfi; fu così che venne deciso di non tentare di distruggere il nuovo pozzo.
Ricercando un consiglio da parte degli Aspetti, Malfurion convocò Alexstrasza, Ysera e Nozdormu per informarli degli eventi accaduti. Ciascuno di loro sospettò immediatamente che la Legione Infuocata potesse tornare una seconda volta nel momento in cui avessero percepitò la presenza di questa nuova fonte di magia; fu deciso infine di salvaguardare il pozzo nel miglior modo possibile.
Venne così creato l'albero della vita Nordrassil con lo scopo di proteggere le acque sottostanti ed il popolo che avrebbe vissuto al di sotto delle sue radici. Alexstrasza fece crescere l'albero da una ghianda di G'Hanir. Nozdormu benedisse l'albero di modo che fin quando esso sarebbe esistito gli elfi non sarebbero morti di vecchiaia o di malattia. Ysera infine creò una connessione tra l'albero e l'Emerald Dream; attraverso l'albero stesso infatti lei avrebbe cercato lentamente di ricostruire il mondo. Per mantenere questa connessione e aiutare il drago, i druidi decisero di cadere in un sonno profondo all'interno dell'Emerald Dream, con la possibilità di potersi risvegliare a distanza di secoli.
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Malfurion e Tyrande aiutarono la loro gente a ricostruire una società nelle foreste di Ashenvale che circondavano Hyjal. Malfurion continuò i suoi studi e divenne un potente Arcidruido, il primo fra la sua gente. Nonostante il forte desiderio di restare con la sua amata, Malfurion non abbandonò i suoi fratelli druidi ed essi dormirono pacificamente per anni fino a quando non vennero attaccati da un gruppo di Highborne sopravvissuti guidati da Dath'Remar. Gli Highborne vennero facilmente sconfitti, tuttavia i druidi decisero di risparmiare le loro vite considerando quanto sangue era già stato versato in passato. Venne deciso di esiliarli e tempo dopo Dath'Remar e i suoi seguaci divennero gli High Elves. Malfurion lasciò così nuovamente Tyrande per tornare nell'Emerald Dream, cadendo in un sonno profondo all'interno delle Stormrage Barrow Den nell'isola di Moonglade.
Continua...
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Malfurion fu l'allievo più devoto che Cenarius avesse mai avuto. Nel mondo antico, prima degli avvenimenti del Great Sundering, Malfurion era un rispettato studente devoto alla sua regina Azshara. Con il passare del tempo si accorse per primo dell'improvviso allontanamento e distacco della sua regina e dei membri della corte reale nei confronti del popolo; il dubbio che l'energia scaturita dal pozzo dell'eternità non fosse pura cominciò a formarsi nella sua mente. Malfurion capì che non poteva comprendere pienamente quello che sarebbe successo nel giro di poco tempo, ma in cuor suo sapeva che i Kaldorei non sarebbero più rimasti gli stessi.
Azshara e i suoi Highborne (la classe nobile dei Kaldorei) erano fortemente interessati a studiare a fondo la magia presente nel pozzo e più il tempo passava, più essi riuscivano a comprendere come sfruttare al meglio tutte le sue energie e a manipolarle. L'uso spropositato della magia finì con l'attirare l'attenzione di Sargeras, il signore della Legione Infuocata. Aprendo un portale all'interno del palazzo reale, gli Highborne guidati dall'Alto Consigliere Lord Xavius, lasciarono entrare a Kalimdor orde di demoni compresi i loro comandanti Archimonde, Mannoroth e Hakkar the Houndmaster. I demoni quindi cominciarono a vagare per il mondo distruggento chiunque intralciasse il loro cammino. Gli elfi della notte cercarono disperatamente di contrastare questo nuovo nemico, ma era ben oltre la loro portata. La legione infuocata stava vincendo. Gli Highborne inoltre cominciarono a evocare un portale grande più del pozzo, con l'intenzione di evocare Sargeras.
Nel frattempo Malfurion cercò di convincere il suo fratello gemello Illidan a rinunciare definitivamente all'uso della magia, il suo tentativo sembrò avere successo. Pensando ad un modo per contrastare la minaccia incombente, Malfurion si recò insieme alla sua amata Tyrande Whisperwind (Alta sacerdotessa di Elune) al cospetto di Cenarius, con la speranza che egli potesse aiutare la sua gente.
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Anche con l'aiuto di Cenarius e di Alexstrasza, la regina dei draghi, Malfurion sapeva che il suo popolo non sarebbe sopravissuto all'invasione demoniaca; fu così che cercò di trovare una soluzione diversa dallo scontro diretto. Capendo che il portale al di sopra del pozzo dell'eternità era il passaggio che conduceva i demoni a Azeroth, la sua distruzione non poteva che comportare la loro sconfitta. Il prezzo che gli elfi avrebbero dovuto pagare con la distruzione del pozzo sarebbe stato la rinuncia alla vita eterna e ai loro poteri magici.
Illidan, spronato dalla sua attitudine alla magia e vedendo la possibità di dovervi rinunciare definitivamente farsi sempre più vicina, si unì agli Highborne avvisandoli dell'arrivo di Malfurion. Avendo scoperto il tradimento del fratello, l'elfo della notte e le sue forze marciarono verso il palazzo reale.
Azshara e gli Highborne erano pronti a contrastare l'attacco e la battaglia finì quasi con l'esaurire le forze di Malfurion, ma la vista di Tyrande caduta nelle mani dei Highborne corrotti e traformati in satiri diede all'elfo la forza per il colpo finale.
Le forze magiche utilizzate finirono con rompere l'equilibrio del pozzo. Malfurion lanciò un incantesimo con lo scopo di creare un grosso vortice per spingere tutti i demoni all'interno del pozzo stesso. Fu così che il pozzo magico cominciò a collassare su se stesso risucchiando tutto quello che lo circondava compreso il palazzo di Azshara e le rovine della città di Zin-Azshari. Sargeras capendo che la chiusura del portale era imminente, cercò di entrare ugualmente ad Azeroth forzandolo, ma ormai era troppo tardi. Il pozzo dell' eternità collassò intrappolando Sargeras definitivamente e causando un'esplosione catastrofica che mutò irrimediabilmente il pianeta.
Malfurion sopravvisse a questi eventi e guidato dalla voglia di cercare una nuova casa per la propria gente si diresse alla volta di Kalimdor, seguito da Tyrande e Cenarius.
Tempo dopo scoprirono con orrore che un lago situato nei pressi del monte Hyjal era colmo della stessa energia di cui era composto il pozzo elfico. Illidan che aveva sempre cercato di preservare la magia arcana e prima della distruzione del pozzo aveva raccolto sette fiale contenenti la sua acqua. Decise di versare tre di queste fiale all'interno del lago creando così un nuovo pozzo dell'eternità. Intuendo che la propensione alla magia di Illidan sarebbe stata sempre una minaccia nei confronti del popolo, Malfurion decise di rinchiuderlo all'interno di un gruppo di caverne chiamate The Barrow Deeps. In ogni caso il ricordo degli avvenimenti passati era ancora fresco nella memoria degli elfi; fu così che venne deciso di non tentare di distruggere il nuovo pozzo.
Ricercando un consiglio da parte degli Aspetti, Malfurion convocò Alexstrasza, Ysera e Nozdormu per informarli degli eventi accaduti. Ciascuno di loro sospettò immediatamente che la Legione Infuocata potesse tornare una seconda volta nel momento in cui avessero percepitò la presenza di questa nuova fonte di magia; fu deciso infine di salvaguardare il pozzo nel miglior modo possibile.
Venne così creato l'albero della vita Nordrassil con lo scopo di proteggere le acque sottostanti ed il popolo che avrebbe vissuto al di sotto delle sue radici. Alexstrasza fece crescere l'albero da una ghianda di G'Hanir. Nozdormu benedisse l'albero di modo che fin quando esso sarebbe esistito gli elfi non sarebbero morti di vecchiaia o di malattia. Ysera infine creò una connessione tra l'albero e l'Emerald Dream; attraverso l'albero stesso infatti lei avrebbe cercato lentamente di ricostruire il mondo. Per mantenere questa connessione e aiutare il drago, i druidi decisero di cadere in un sonno profondo all'interno dell'Emerald Dream, con la possibilità di potersi risvegliare a distanza di secoli.
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Malfurion e Tyrande aiutarono la loro gente a ricostruire una società nelle foreste di Ashenvale che circondavano Hyjal. Malfurion continuò i suoi studi e divenne un potente Arcidruido, il primo fra la sua gente. Nonostante il forte desiderio di restare con la sua amata, Malfurion non abbandonò i suoi fratelli druidi ed essi dormirono pacificamente per anni fino a quando non vennero attaccati da un gruppo di Highborne sopravvissuti guidati da Dath'Remar. Gli Highborne vennero facilmente sconfitti, tuttavia i druidi decisero di risparmiare le loro vite considerando quanto sangue era già stato versato in passato. Venne deciso di esiliarli e tempo dopo Dath'Remar e i suoi seguaci divennero gli High Elves. Malfurion lasciò così nuovamente Tyrande per tornare nell'Emerald Dream, cadendo in un sonno profondo all'interno delle Stormrage Barrow Den nell'isola di Moonglade.
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