Q(F)M
29/03/2010, 01:15
http://images.movieplayer.it/2010/02/26/la-locandina-di-happy-family-148001.jpg
non avrei mai pensato di tornare a scrivere proprio con un film italiano, ma quando una pellicola ti sorprende, la devi segnalare prima che passi l'entusiasmo.
salvatores mette in riga tutta la combriccola romana e gli fa vedere che un altro cinema è possibile persino in italia: il passo non è ancora completamente compiuto, ma questo è più di un buon tentativo. forse ispirandosi un po' alle regie surreali della scuola francese.
la trama è specie di "nirvana", con qualcosa di "il riccio", ed un pizzico di surrealtà narrativa ereditata dal favoloso mondo di amelie.
il film scorre veloce e senza prendersi mai sul serio.
la regia è giovanile, ma con qualche caduta giovanilistica: l'mtv style al cinema mi piacerebbe non trovarlo, puzza di low budget e di arrampicate sugli specchi dell'ultimo minuto. si tratta cmq di uno o due intermezzi su tutti i 90', basta chiudere gli occhi e passa presto.
i personaggi sono trattati con distacco (persino da loro stessi) ed osservati come cavie da laboratorio alle prese col tunnel di una trama oscura persino allo sceneggiatore (il protagonista).
gli attori non sono i più esperti sulla piazza, ma deluigi comincia a mostrare i denti e negli occhi della bilello si riflette un regista ispirato ed intuitivo. i giovanissimi svolgono il loro lavoro egregiamente, e gli perdoniamo qualche imprecisione perchè non intacca mai il mood del film (e porelli gli hanno rifilato una parte non facile). gli altri "adulti" li conosciamo e sono delle sicurezze.
fotografia al servizio della trama ma non alla romana: qui la ricerca è evidente ed il risultato è un album di quadri surreali degno dei nostri cuginetti transalpini.
insomma, se avete minimamente la bocca per le commedie alla francese, o se le commedie sentimentali all'italiana vi hanno stancato, questo è un buon pasto ed un bel vedere.
non avrei mai pensato di tornare a scrivere proprio con un film italiano, ma quando una pellicola ti sorprende, la devi segnalare prima che passi l'entusiasmo.
salvatores mette in riga tutta la combriccola romana e gli fa vedere che un altro cinema è possibile persino in italia: il passo non è ancora completamente compiuto, ma questo è più di un buon tentativo. forse ispirandosi un po' alle regie surreali della scuola francese.
la trama è specie di "nirvana", con qualcosa di "il riccio", ed un pizzico di surrealtà narrativa ereditata dal favoloso mondo di amelie.
il film scorre veloce e senza prendersi mai sul serio.
la regia è giovanile, ma con qualche caduta giovanilistica: l'mtv style al cinema mi piacerebbe non trovarlo, puzza di low budget e di arrampicate sugli specchi dell'ultimo minuto. si tratta cmq di uno o due intermezzi su tutti i 90', basta chiudere gli occhi e passa presto.
i personaggi sono trattati con distacco (persino da loro stessi) ed osservati come cavie da laboratorio alle prese col tunnel di una trama oscura persino allo sceneggiatore (il protagonista).
gli attori non sono i più esperti sulla piazza, ma deluigi comincia a mostrare i denti e negli occhi della bilello si riflette un regista ispirato ed intuitivo. i giovanissimi svolgono il loro lavoro egregiamente, e gli perdoniamo qualche imprecisione perchè non intacca mai il mood del film (e porelli gli hanno rifilato una parte non facile). gli altri "adulti" li conosciamo e sono delle sicurezze.
fotografia al servizio della trama ma non alla romana: qui la ricerca è evidente ed il risultato è un album di quadri surreali degno dei nostri cuginetti transalpini.
insomma, se avete minimamente la bocca per le commedie alla francese, o se le commedie sentimentali all'italiana vi hanno stancato, questo è un buon pasto ed un bel vedere.