Kvins
27/01/2005, 15:53
Nome: Krulgor Spezzauomini
Razza: Uruk
Classe: Animista (Chierico)
Creato dal dolore
Neppure una normale nascita gli fu concessa, diversi mesi prima del parto il ventre della madre venne squarciato per estrarlo, il fine era di usarlo come cavia.
Sangue marcio e melma, la pozza di incubazione ne era piena e nel corpo solo un infinito dolore.
Creato come esperimento per una nuova stirpe di Uruk, purtroppo per lui gli altri morirono tutti.
Si, i risultati di quel progetto furono un totale fallimento, gli altri soggetti erano nel migliore dei casi, finiti come cibo per i fratelli, nel peggiore erano morti in preda a terribili spasmi, quasi liquefatti in ammassi di repellente putridume.
Anche lui subiva i sintomi di una creazione sperimentale, non resisteva alla fatica di marce e combattimenti come gli altri Uruk e la cosa peggiore erano quei dolori lancinanti che non lo abbandonavano mai.
Tuttavia possedeva una consapevolezza maggiore, tale da permettergli di capire che se avesse ceduto al dolore che gli affliggeva costantemente le membra, sarebbe stato giudicato inutile e la lama del mattatoio, arrugginita e sdentata, simile ad una enorme ghigliottina avrebbe morso anche la sua carne e spezzato le sue ossa.
A rendere ancora pi? terribile la sua agonia erano i compagni del suo branco che lo guardavano con lo stesso disprezzo riservato ad un goblin, le loro continue aggressioni rendevano la sua vita il peggiore degli inferni, lo chiamavano krul gor, che in orchesco significa: cibo che parla ?
Furono proprio i suoi compagni a lasciarlo indietro durante un lungo trasferimento verso nord.
Gli ordini erano di recarsi ad un accampamento segreto situato nelle terre di Eriador, gli spostamenti dovevano essere effettuati di notte in piccoli gruppi, per non insospettire i nemici, proprio durante una di quelle notti, mentre attraversava le temute paludi del sud, le forze lo abbandonarono completamente.
Krulgor cadde in una pozza di marciume melmoso, nessuno lo not? o comunque chi not? non disse nulla.
Mentre affondava agonizzando in preda a spasmi incontrollabili vide una luce rossastra nelle profondit? della palude, poi fu il buio totale.
Liberi dal dolore e dal tempo
La sensazione di galleggiare in mezzo alla melma era gi? nota, tuttavia qualcosa non era presente, il dolore.
Krulgor apr? gli occhi e alz? di scatto il busto per guardarsi attorno, si trovava nelle paludi, da solo, di giorno, il tempo era grigio e minacciava pioggia, per qualche motivo era sopravvissuto.
Alzandosi in piedi controll? il suo corpo, perch? non provava pi? dolore?
?E? per merito mio? rispose una voce alle sue spalle?
Voltandosi estrasse il grezzo coltello dalla cintura e guard?, quello che vide lo fece desistere da qualsiasi tentativo di attacco.
Si ergeva davanti a lui una figura semi trasparente dal colore grigiastro, simile ad un uomo incappucciato avvolto in lunghe vesti stracciate.
Il volto non era visibile perch? coperto da una maschera.
?Inutile usare quel ferro? disse lo spettro ?e poi, veramente vorresti attaccare chi ti ha salvato??
Krulgor era attonito, non capiva nulla.
?Ogni spiegazione a suo tempo? ora devi fare una cosa per me, raccogli quella gemma e distruggila?
Guardando in mezzo al pantano l? Uruk not? una grande gemma rossa a forma di prisma, era forse quella la luce che aveva scorto affondando nella palude?, Krul la raccolse, era pi? lunga della sua mano chiusa, come poteva pensare di romperla senza usare almeno una mazza?
?Presto capirai, mio verde amico, che molte cose sono cambiate per entrambi, ora stringila fino a spezzarla!? ordin? lo spirito.
L? Uruk esegu? senza protestare e inizi? a stringere la gemma con tutte le sue forze, talmente forte da avere l? impressione che la sua mano fosse di pietra, ma era veramente diventata di pietra?
Il colore era cambiato da verdastro a grigio e le vene si erano trasformate in venature marmoree? la gemma si spezz? con un rumore secco e improvviso?un? aura rossa ne scatur? investendolo interamente.
Nel giro di alcuni secondi di catatonia, Krulgor rivisse centinaia di anni di storia antica, guard? oltre gli Erebrulli sino ad arrivare all? antico regno di Angmar la terra degli stregoni.
Vide un sotterraneo oscuro, un tradimento, un gruppo di stregoni che compivano un orripilante rito per esiliare l? anima di un confratello in quella stessa gemma e poi una solitudine infinita?
?Ora tu sai? io sono un? anima esiliata mentre tu sei un corpo imperfetto, entrabi serviamo lo stesso padrone e insieme avremo la vendetta che ci spetta??
Guard? ancora la sua mano, era tornata ad essere di carne.
Ore dopo Krulgor camminava verso nord, una sorta di ghigno gli solcava il volto.
Oscuri destini a nord
L? accampamento Uruk nascosto nelle steppe di Eriador attendeva ordini e provviste.
Durante una notte la guarnigione scelta per fare la guardia era il vecchio branco di Krulgor.
Erano radunati di fronte allo stretto passaggio che portava al campo e ringhiavano a qualsiasi rumore pronti a scattare, per rabbia e per fame.
Una figura venne avvistata in lontananza, un Uruk che cammina solo in direzione dell? accampamento, probabilmente un esploratore mandato a spiare Cameth Brin di ritorno al campo.
Solo quando mancarono alcuni metri il capo del branco cap? di chi si trattava?
?Krulgor?!? grid? stupito e prosegu? camminando verso di lui? ?Pare che dopo 10 notti di fame, l' Oscuro Signore abbia ascoltato le suppliche dei nostri stomaci!? tutto il branco attento alla scena ringhi? e rugg? nell' impazienza di un infausto banchetto.
Senza nessuna espressione, spostando solo un braccio in modo fulmineo, Krulgor afferr? con la mano destra la mandibola del capo branco, con un secondo movimento la strapp? verso il basso, staccandola interamente.
Il capo branco cadde in ginocchio agonizzante, soffocando lentamente nel proprio sangue.
Krul si limit? a scavalcarlo e a proseguire camminando verso le tende con la mandibola in mano.
Anche se erano Uruk, tra gli spettatori serpeggiarono molti sentimenti e pensieri.
Stupore, forse paura, ma nel giro di pochi minuti tutto fu dimenticato, giusto il tempo di squartare il cadavere del loro vecchio capo e di abbuffarsi con le sue membra.
Tutti rimossero l? accaduto di quella notte e comunque chi ricordava fece finta di non avere visto, anche se, girano voci su un Uruk con la forza di un troll nero e capace di controllare gli spiriti dei morti.
Nessuno lo infastidisce, alcuni affermano che verso sera, quando dalla collina scruta il nord oltre Fornost una figura spettrale grigia con un lungo mantello appare alla sua destra.
Spero vi piaccia ^_^
Razza: Uruk
Classe: Animista (Chierico)
Creato dal dolore
Neppure una normale nascita gli fu concessa, diversi mesi prima del parto il ventre della madre venne squarciato per estrarlo, il fine era di usarlo come cavia.
Sangue marcio e melma, la pozza di incubazione ne era piena e nel corpo solo un infinito dolore.
Creato come esperimento per una nuova stirpe di Uruk, purtroppo per lui gli altri morirono tutti.
Si, i risultati di quel progetto furono un totale fallimento, gli altri soggetti erano nel migliore dei casi, finiti come cibo per i fratelli, nel peggiore erano morti in preda a terribili spasmi, quasi liquefatti in ammassi di repellente putridume.
Anche lui subiva i sintomi di una creazione sperimentale, non resisteva alla fatica di marce e combattimenti come gli altri Uruk e la cosa peggiore erano quei dolori lancinanti che non lo abbandonavano mai.
Tuttavia possedeva una consapevolezza maggiore, tale da permettergli di capire che se avesse ceduto al dolore che gli affliggeva costantemente le membra, sarebbe stato giudicato inutile e la lama del mattatoio, arrugginita e sdentata, simile ad una enorme ghigliottina avrebbe morso anche la sua carne e spezzato le sue ossa.
A rendere ancora pi? terribile la sua agonia erano i compagni del suo branco che lo guardavano con lo stesso disprezzo riservato ad un goblin, le loro continue aggressioni rendevano la sua vita il peggiore degli inferni, lo chiamavano krul gor, che in orchesco significa: cibo che parla ?
Furono proprio i suoi compagni a lasciarlo indietro durante un lungo trasferimento verso nord.
Gli ordini erano di recarsi ad un accampamento segreto situato nelle terre di Eriador, gli spostamenti dovevano essere effettuati di notte in piccoli gruppi, per non insospettire i nemici, proprio durante una di quelle notti, mentre attraversava le temute paludi del sud, le forze lo abbandonarono completamente.
Krulgor cadde in una pozza di marciume melmoso, nessuno lo not? o comunque chi not? non disse nulla.
Mentre affondava agonizzando in preda a spasmi incontrollabili vide una luce rossastra nelle profondit? della palude, poi fu il buio totale.
Liberi dal dolore e dal tempo
La sensazione di galleggiare in mezzo alla melma era gi? nota, tuttavia qualcosa non era presente, il dolore.
Krulgor apr? gli occhi e alz? di scatto il busto per guardarsi attorno, si trovava nelle paludi, da solo, di giorno, il tempo era grigio e minacciava pioggia, per qualche motivo era sopravvissuto.
Alzandosi in piedi controll? il suo corpo, perch? non provava pi? dolore?
?E? per merito mio? rispose una voce alle sue spalle?
Voltandosi estrasse il grezzo coltello dalla cintura e guard?, quello che vide lo fece desistere da qualsiasi tentativo di attacco.
Si ergeva davanti a lui una figura semi trasparente dal colore grigiastro, simile ad un uomo incappucciato avvolto in lunghe vesti stracciate.
Il volto non era visibile perch? coperto da una maschera.
?Inutile usare quel ferro? disse lo spettro ?e poi, veramente vorresti attaccare chi ti ha salvato??
Krulgor era attonito, non capiva nulla.
?Ogni spiegazione a suo tempo? ora devi fare una cosa per me, raccogli quella gemma e distruggila?
Guardando in mezzo al pantano l? Uruk not? una grande gemma rossa a forma di prisma, era forse quella la luce che aveva scorto affondando nella palude?, Krul la raccolse, era pi? lunga della sua mano chiusa, come poteva pensare di romperla senza usare almeno una mazza?
?Presto capirai, mio verde amico, che molte cose sono cambiate per entrambi, ora stringila fino a spezzarla!? ordin? lo spirito.
L? Uruk esegu? senza protestare e inizi? a stringere la gemma con tutte le sue forze, talmente forte da avere l? impressione che la sua mano fosse di pietra, ma era veramente diventata di pietra?
Il colore era cambiato da verdastro a grigio e le vene si erano trasformate in venature marmoree? la gemma si spezz? con un rumore secco e improvviso?un? aura rossa ne scatur? investendolo interamente.
Nel giro di alcuni secondi di catatonia, Krulgor rivisse centinaia di anni di storia antica, guard? oltre gli Erebrulli sino ad arrivare all? antico regno di Angmar la terra degli stregoni.
Vide un sotterraneo oscuro, un tradimento, un gruppo di stregoni che compivano un orripilante rito per esiliare l? anima di un confratello in quella stessa gemma e poi una solitudine infinita?
?Ora tu sai? io sono un? anima esiliata mentre tu sei un corpo imperfetto, entrabi serviamo lo stesso padrone e insieme avremo la vendetta che ci spetta??
Guard? ancora la sua mano, era tornata ad essere di carne.
Ore dopo Krulgor camminava verso nord, una sorta di ghigno gli solcava il volto.
Oscuri destini a nord
L? accampamento Uruk nascosto nelle steppe di Eriador attendeva ordini e provviste.
Durante una notte la guarnigione scelta per fare la guardia era il vecchio branco di Krulgor.
Erano radunati di fronte allo stretto passaggio che portava al campo e ringhiavano a qualsiasi rumore pronti a scattare, per rabbia e per fame.
Una figura venne avvistata in lontananza, un Uruk che cammina solo in direzione dell? accampamento, probabilmente un esploratore mandato a spiare Cameth Brin di ritorno al campo.
Solo quando mancarono alcuni metri il capo del branco cap? di chi si trattava?
?Krulgor?!? grid? stupito e prosegu? camminando verso di lui? ?Pare che dopo 10 notti di fame, l' Oscuro Signore abbia ascoltato le suppliche dei nostri stomaci!? tutto il branco attento alla scena ringhi? e rugg? nell' impazienza di un infausto banchetto.
Senza nessuna espressione, spostando solo un braccio in modo fulmineo, Krulgor afferr? con la mano destra la mandibola del capo branco, con un secondo movimento la strapp? verso il basso, staccandola interamente.
Il capo branco cadde in ginocchio agonizzante, soffocando lentamente nel proprio sangue.
Krul si limit? a scavalcarlo e a proseguire camminando verso le tende con la mandibola in mano.
Anche se erano Uruk, tra gli spettatori serpeggiarono molti sentimenti e pensieri.
Stupore, forse paura, ma nel giro di pochi minuti tutto fu dimenticato, giusto il tempo di squartare il cadavere del loro vecchio capo e di abbuffarsi con le sue membra.
Tutti rimossero l? accaduto di quella notte e comunque chi ricordava fece finta di non avere visto, anche se, girano voci su un Uruk con la forza di un troll nero e capace di controllare gli spiriti dei morti.
Nessuno lo infastidisce, alcuni affermano che verso sera, quando dalla collina scruta il nord oltre Fornost una figura spettrale grigia con un lungo mantello appare alla sua destra.
Spero vi piaccia ^_^