Baldovino
24/01/2005, 11:10
Il vecchio aveva l?aria truce di quando aveva voglia di bere, e batteva sul palmo della mano la sferza, per dare pi? peso alle sue parole? ?Forza Spillo, vai alla taverna e prendimi un barilozzo di vino?.. Tim fece un ultimo tentativo di sottrarsi a quello a cui il vecchio stava per costringerlo: ?Non abbiamo in becco di una moneta? dovrai aspettare di vendere il latte!? Il vecchio tuon? ?Balle! Va fuori e procurati i soldi, piccolo bastardo orfano!?
Tim usci lentamente dalla porta. Erano ormai sei anni che le cose andavano cos?, e non ce la faceva pi?. Il vecchio ubriacone lo costringeva ogni giorno a rubare, vino, o i soldi per comprarlo, e se non lo faceva lo batteva e frustava. I suoi genitori erano stati uccisi dagli Orchetti quando aveva quattro anni, durante un viaggio, ed adesso ne aveva dieci, ed il vecchio lo aveva preso con se, non per piet?, ma per avere un piccolo schiavo che lo facesse bere per sempre, mantenendolo ubriaco a vita.
Non ricordava quasi pi? i genitori il volto del padre era solo un ovale indistinto, e quello della madre un sole che gli scaldava il cuore. Davanti agli occhi aveva solo la violenza del vecchio, che lo aveva obbligato a diventare un ladro. Basta! Una fredda decisione cominci? a congelare il piccolo cuore del magrissimo ragazzino. Il vecchio avrebbe pagato, e lui sarebbe fuggito, lontano, lontano?
Il ragazzino non ebbe difficolt? a nascondersi, con le ombre del tramonto che si trasformavano nelle ombre della notte. Si avvicin? alla porta della casa dove viveva, dove era stato ?costretto? a vivere fino dalla morte dei genitori, e senza difficolt? ne fece saltare la serratura. Si introdusse in casa, senza emettere il minimo rumore. Sorrise trucemente, pensando che quello che il vecchio lo aveva costretto ad imparare adesso sarebbe venuto a suo vantaggio. Estrasse il piccolo pugnale, un acuminato triangolo di acciaio affilato come un rasoio ed appuntito pi? di una freccia, che teneva usualmente annerito con la candela per non causare riflessi. Lo aveva usato solo per tagliare le borse, fino ad oggi? stasera lo avrebbe restituito al vecchio aguzzino, in cambio delle centinaia, migliaia di frustate che gli aveva dato.
Il vecchio era curvo sul focolare, e Tim lo prese completamente di sorpresa. La lama penetr? tra le scapole del canuto aguzzino senza alcuno sforzo.. quasi morbidamente. Il decenne assassino gir? intorno alla sua vittima, che si era rizzato in piedi di scatto. Voleva che vedesse che quello che lo aveva colpito era giusta vendetta, e non un coltello casuale di qualche ladro o barbone. Gli occhi cisposi del beone si fissarono sul volto di Tim? poi persero ogni luce, ed il corpo crollo?.
Tim svan? nella notte, lasciandosi alle spalle la casa maledetta. Due anni vag?, allontanandosi sempre pi? dalle tombe dei genitori, ma anche dai sei anni di schiavit? che avevano segnato la sua schiena di cicatrici, ma anche la sua vita e la sua mente. Viveva di espedienti, di lavoretti, di alcuni furtarelli (non molti, gli ricordavano il vecchio) e soprattutto, con sua grande sorpresa, facendosi pagare per recuperare informazioni o consegnare messaggi. La sua abilit? di svanire nella pi? piccola chiazza di ombre fruttava bene, anzi benissimo!
Un giorno arriv? alle porte di una citt?, anzi, pi? un paesetto di campagna? davanti alla porta c?era una giovane ragazza bionda in uniforme. Sembrava una persona importante, ma lo colpirono gli occhi.. erano carichi di una tristezza infinita. Sembravano occhi che avessero visto l?inferno. Nonostante tutto lo salut? informandosi di chi era, e dove andava. Saputo che era orfano gli disse che se voleva fermarsi a Brea (quello era il nome del paesone) lo avrebbe aiutato, e gli consegn? una grossa borsa di monete (che ovviamente Tim aveva gi? notato?)
Tim decise che si sarebbe fermato a Brea?la citt? gli piaceva, e gli faceva pena la ragazza bionda. Avrebbe scoperto perch? quegli occhi azzurri avevano un mare di tristezza dietro. E poi, era grande ormai.. aveva dodici anni? era tempo di trovare una casa. Le sue abilit? di spia avrebbero potuto essere comprate li come altrove, e lui voleva combattere, e diventare un guerriero! Sorrise, come solo i bambini sanno fare?
Tim usci lentamente dalla porta. Erano ormai sei anni che le cose andavano cos?, e non ce la faceva pi?. Il vecchio ubriacone lo costringeva ogni giorno a rubare, vino, o i soldi per comprarlo, e se non lo faceva lo batteva e frustava. I suoi genitori erano stati uccisi dagli Orchetti quando aveva quattro anni, durante un viaggio, ed adesso ne aveva dieci, ed il vecchio lo aveva preso con se, non per piet?, ma per avere un piccolo schiavo che lo facesse bere per sempre, mantenendolo ubriaco a vita.
Non ricordava quasi pi? i genitori il volto del padre era solo un ovale indistinto, e quello della madre un sole che gli scaldava il cuore. Davanti agli occhi aveva solo la violenza del vecchio, che lo aveva obbligato a diventare un ladro. Basta! Una fredda decisione cominci? a congelare il piccolo cuore del magrissimo ragazzino. Il vecchio avrebbe pagato, e lui sarebbe fuggito, lontano, lontano?
Il ragazzino non ebbe difficolt? a nascondersi, con le ombre del tramonto che si trasformavano nelle ombre della notte. Si avvicin? alla porta della casa dove viveva, dove era stato ?costretto? a vivere fino dalla morte dei genitori, e senza difficolt? ne fece saltare la serratura. Si introdusse in casa, senza emettere il minimo rumore. Sorrise trucemente, pensando che quello che il vecchio lo aveva costretto ad imparare adesso sarebbe venuto a suo vantaggio. Estrasse il piccolo pugnale, un acuminato triangolo di acciaio affilato come un rasoio ed appuntito pi? di una freccia, che teneva usualmente annerito con la candela per non causare riflessi. Lo aveva usato solo per tagliare le borse, fino ad oggi? stasera lo avrebbe restituito al vecchio aguzzino, in cambio delle centinaia, migliaia di frustate che gli aveva dato.
Il vecchio era curvo sul focolare, e Tim lo prese completamente di sorpresa. La lama penetr? tra le scapole del canuto aguzzino senza alcuno sforzo.. quasi morbidamente. Il decenne assassino gir? intorno alla sua vittima, che si era rizzato in piedi di scatto. Voleva che vedesse che quello che lo aveva colpito era giusta vendetta, e non un coltello casuale di qualche ladro o barbone. Gli occhi cisposi del beone si fissarono sul volto di Tim? poi persero ogni luce, ed il corpo crollo?.
Tim svan? nella notte, lasciandosi alle spalle la casa maledetta. Due anni vag?, allontanandosi sempre pi? dalle tombe dei genitori, ma anche dai sei anni di schiavit? che avevano segnato la sua schiena di cicatrici, ma anche la sua vita e la sua mente. Viveva di espedienti, di lavoretti, di alcuni furtarelli (non molti, gli ricordavano il vecchio) e soprattutto, con sua grande sorpresa, facendosi pagare per recuperare informazioni o consegnare messaggi. La sua abilit? di svanire nella pi? piccola chiazza di ombre fruttava bene, anzi benissimo!
Un giorno arriv? alle porte di una citt?, anzi, pi? un paesetto di campagna? davanti alla porta c?era una giovane ragazza bionda in uniforme. Sembrava una persona importante, ma lo colpirono gli occhi.. erano carichi di una tristezza infinita. Sembravano occhi che avessero visto l?inferno. Nonostante tutto lo salut? informandosi di chi era, e dove andava. Saputo che era orfano gli disse che se voleva fermarsi a Brea (quello era il nome del paesone) lo avrebbe aiutato, e gli consegn? una grossa borsa di monete (che ovviamente Tim aveva gi? notato?)
Tim decise che si sarebbe fermato a Brea?la citt? gli piaceva, e gli faceva pena la ragazza bionda. Avrebbe scoperto perch? quegli occhi azzurri avevano un mare di tristezza dietro. E poi, era grande ormai.. aveva dodici anni? era tempo di trovare una casa. Le sue abilit? di spia avrebbero potuto essere comprate li come altrove, e lui voleva combattere, e diventare un guerriero! Sorrise, come solo i bambini sanno fare?