Game of Thrones (-nispelismo +barbarie) di Wim DieselA 2 persone è piaciuto questo elemento
sodo.
Game of Thrones è la classica serie in costume degli anni dieci, epoca storica in cui (dietro l’esempio di Rome,Spartacus e cose simili) s’è deciso che ha senso affiancare alla base concettuale del drammone da palazzo una dose massiccia di cazzi, fighe e sbocchi di sangue. È una metafora della società contemporanea: la monogamia è un pacco, CSI è un pacco, il cattolicesimo è un pacco. Se non ci fossero conseguenze legali nè punizioni divine passeremmo la nostra vita a cornificare nostra moglie o a estrarre a mani nude la lingua di quelli che ci stanno sulle palle. Game of Thrones si basa su una serie di romanzi scritti da George R.R. Martin, che per lungo tempo ha rifiutato di vendere i diritti al cinema al fine di non sputtanare le trame in favore delle esigenze di minutaggio. Io i libri non li ho letti e probabilmente non lo farò nemmeno ora. Non avrei nemmeno visto la serie se non fosse stato per il protagonista principale, ma una volta iniziato è impossibile mollarla a metà. Nell’aprile del 2011 scrivo la recensione di
un film che avrebbe dovuto essere con
Sean Bean e invece era con Ray Liotta. Nel cercare le fonti sono venuto a conoscenza di una serie di cui tutti sapevano già tutto e che si fregiava di, appunto, Sean Bean come protagonista e
Peter Dinklage in un ruolo chiave. Da allora Nanni Cobretti mi stressa settimanalmente: “l’hai finita o no?”. Non l’avevo nemmeno iniziata, in realtà. Sapete, i romanzi di cappa e spada, etc. Il 15 agosto ho messo su la prima puntata, la sera del 16 ho concluso la serie. Vi sfido a trovarmi una cosa più SFIGA di mettersi in pari con una serie che dura dieci ore precise il giorno di ferragosto. Nondimeno, ecco un elenco di motivi per cui vi conviene non perderla. In Italia la serie partirà a novembre.
SEAN BEAN
Il primo motivo è facile, ed è quello per cui me la son vista pure io. Avete mai visto quel video con tutte le morti di Sean Bean? Ok. Sean Bean è uno che non lo fa quasi mai per farti stare bene. Come scrivevo quattro mesi fa,Sean Bean è una mia fissa più o meno dai tempi di Goldeneye e mi ha convinto a vedere e persino RIVEDERE cose come Don’t Say a Word per godere appieno della sua performance. Sean Bean è il fratello maggiore bastardo e senza scrupoli che non ho mai avuto, quello che arrivava a casa tardi leggermente alticcio e mi legava a una sedia costringendomi a guardarlo mentre stuprava il mio orsetto di peluche. (Faramir Diesel). En passant, è il protagonista di Game of Thrones. Il suo personaggio si chiama Ned Stark, una delle poche figure totalmente positive della sua carriera d’attore. Ned Stark è una specie di bilancino della simpatia degli altri personaggi: se sono suoi amici/parenti ti piacciono, se sono suoi nemici ti stanno sulle palle. 10.0
stronzo.
GLI ZOMBI
All’inizio della serie ci sono degli zombi. Prima dei titoli, proprio: persone fatte a pezzi o impiccate che tornano dal mondo dei morti e uccidono un paio di cavalieri casuali. Poi l’azione si sposta su dei drammoni familiari medievali che non prevedono la presenza di zombi e vanno avanti così -sostanzialmente- per tutta la serie. Viene da dire grazie: non c’entrano ma ce li avete infilati comunque per farci stare bene. 9.1
sodi.
CONAN
Tra le altre cose, il
Conan di Nispel interpreta il capo di una tribù di selvaggi che stanno marciando a caso per una terra di cui l’unica cosa che ho capito è che si trova a un braccio di mare di distanza rispetto al regno in cui si svolgono tutte le altre trame. Si stuprano/uccidono/mutilano a vicenda su base quotidiana e scelgono il proprio re su base meritocratica (vale a dire che Jason Momoa è l’assassino/stupratore più capace e produttivo della tribù). La sua parte prevede di dire aforismi tipo “il figlio del dragone cavalcherà queste terre” in una lingua inventata e sorridere a mezza bocca mentre tira i pettorali e fissa il vuoto. N.G.
sodi.
L’UOMO
L’uomo è praticamente ovunque. Game of Thrones è uno di quegli intrecci in cui anche il peggior pezzo di merda è un guerriero imbattibile e pieno di onore sul campo di battaglia, poi magari si scopa sua sorella (spoiler: in questa serie qualcuno si scopa sua sorella). I personaggi di contorno sono papponi arcigni che manovrano da dietro e insegnanti di scherma saggissimi con l’accento uguale ai russi di Snatch. 7.4
LA DONNA
La donna in Game of Thrones è più uomo dell’uomo. Lo stereotipo a cui si affida è quello della madre coraggio, anche lei invischiata nelle trame di palazzo, anche lei impegnata nella ricerca di un bene migliore. La donna più donna di GoT è la moglie di Conan: viene venduta al re dei selvaggi dal fratello, prende lezioni di sesso da una prostituta e nel giro di quattro puntate diventa il personaggio più radicalmente tough dell’intera serie. Si chiama
Emilia Clarke, è praticamente all’esordio ma è facile profetizzare sarà uno dei nomi più caldi dei prossimi anni. Tutte le altre sono ben noti arnesi delle serie TV (tipo la regina è la Sarah Connor di Sarah Connor Chronicles) o ragazzine squisite o prostitute con l’aria di quelle che hanno in mano il segreto dell’universo. 8.7
sodo.
PETER DINKLAGE
Questa ve l’aspettavate, ma vi assicuro che è OLTRE. Il suo personaggio è un meta-nano medievale: beve e copula più di tutti gli altri, non si fa mettere i piedi in testa da nessuno e parla solo del fatto di essere un nano che beve e copula. Però non è un nano attivo e cazzuto tipo Gimli nel Signore degli anelli, è proprio -ehm- un nano e basta. Pavido, elegante, supersimpa, lingua molesta, chiome fluenti. 10.0 magna cum laude.
Il resto, fossimo in un mondo perfetto, potreste anche tralasciarlo; essendo il mondo che è, va senz’altro registrato che GoT è figa sotto ogni punto di vista e da qualsiasi parte la si voglia guardare e in ogni singola sottotrama in campo (ad oggi ce n’è qualcuna MOLTO gratuita, ma immaginiamo sarà l’ossatura di quel che succederà in futuro). Cofanetto-quote:Tipo Il signore degli anelli, però qui succede roba.
Wim Anselmo Diesel, i400calci.com