ok. e' pdf per cui copio incollo (solo il riassunto) e commento.
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In questo lavoro viene dimostrata la simultanea produzione di eccesso di entalpia e di 4He
durante l’elettrolisi di acqua pesante su catodo di Palladio (Pd); quando il rapporto
stechiometrico x=[D]/[Pd] eccede la soglia critica x=1. Questo effetto è stato ottenuto su
catodi resistivi quasi unidimensionali in forma di serpentina, ricavata da un film sottile di
spessore tra 1 e 2 micron. E’ stata dimostrata l’influenza di un potenziale elettrico
longitudinale applicato al catodo, sul raggiungimento di elevati caricamenti. L’eccesso di
calore è segnalato da un aumento di temperatura, misurato mediante un elemento Peltier di
tipo commerciale tenuto in buon contatto termico con il substrato del catodo in film sottile.
Allo scopo di rivelare le piccole quantità di 4He che ci si aspetta siano presenti,
simultaneamente alla produzione di entalpia, come evidenza del carattere nucleare del
processo, è stato messo a punto un metodo di analisi basato sulla totale rimozione di tutti i
gas chimicamente attivi presenti nella miscela gassosa prodotta nel corso dell’elettrolisi.
L’utilizzo di pompe “Non-Evaporable Getter” (NEG) permette di rimuovere efficacemente
dalla miscela tutte le componenti non inerti, ed in special modo gli isotopi dell’idrogeno. I
gas nobili che rimangono, soli, in fase gassosa vengono inviati periodicamente allo
spettrometrometro di massa e qui analizzati quantitativamente. L’osservazione di una
quantificabile trasmutazione di Deuterio in Elio prova univocamente che alla base del
fenomeno della cosiddetta “fusione fredda” c’è un processo di natura nucleare. Dalla quantità
di Elio prodotto nel corso dell’elettrolisi, in base alla conversione 2D→4He+23.8 MeV, si
può stimare l’energia prodotta nel processo. Tuttavia si trova che l’energia stimata attraverso
questa conversione eccede quella valutata semplicemente in base all’aumento di temperatura.
Questa discrepanza aumenta all’aumentare del livello di energia prodotto e può essere
compresa considerando le condizioni di non equilibrio termico che si verificano nelle
vicinanze del catodo e la conseguente perdita di calore per irraggiamento da parte della
superficie calda del materiale Pd. Come caso estremo si può raggiungere la fusione parziale
del catodo (la temperatura di fusione del Pd è di 1828 K) senza aumentare apprezzabilmente
la temperatura dell’elettrolita e dunque senza che l’evento sia rivelato dal metodo
calorimetrico. Il fenomeno descritto è stato riprodotto diverse volte: il livello quantitativo
della produzione di elio nei differenti esperimenti, dipende, ovviamente, dal livello di
caricamento di Deuterio in Palladio raggiunto nel corso dell’esperimento.
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e' preso da documento ufficiale di IFNF di frascati e milano
come dice il fenomeno e' stato riprodotto e ne viene descritta la natura nucleare.
ovviamente la prova di questo e' la "comparsa" di elementi che altrimenti non potrebbero esserci se fosse solo un processo chimico.
come ne viene descritto il fenomeno NON produce radiazione come se fosse una banale reazione a fusione nucleare "calda" ma il processo crea da 2D --> ^4He*
il che significa che il ^4He*, essendo eccitato, decadra in tempi brevi, dell'ordine di 10^-20sec divenendo ^4He + 23.8MeV, ossia espellendo una radiazione gamma con conseguente "rinculo" assumendo cosi energia cinetica e rispettando legge di conservazione di energia.
tutto cio' e' possibile per leggi gia conosciute ma mai applicate e questo tipo di fenomeno.
effetto tunnel in primis, che sembrava una sorta di miracolo quando venne per la prima volta studiato 60 anni fa ma che e' alla base delle reazioni nucleare, siano queste di fissione o di fusione, e secondariamente tutto lo studio di QED precipua di cui Preparata era massimo esponente.
detto questo non so che aggiungere se non addentrarmi nella teoria (visto che "la pratica" e' fatta,
riprodotta da piu' e verificata) per chiarirne la veridicita, ma non mi pare proprio il caso ne il luogo.
come si suol dire: chi vivra' vedra'.
ciaps.