E' inutile che ora i tifosi si stupiscano troppo.
Fino a qualche anno fa le tifoserie organizzate facevano comodo al "potere". Seguendo la logica già degli antichi rimani, dai al popolo pane e giochi (un tempo i gladiatori, in epoca moderna il calcio) e terrai sotto controllo distraendoli dai problemi più concreti una massa di persone, spesso delle fasce popolari e giovani, che sono i più propensi, se lasciati privi di controllo, a diventare peroicolose teste calde sovversive.
C'era di meglio da fare. C'erano i cattivi komunisti/pacifisti/lavoratori scioperanti da tenere a bada.
E questo si rifletteva molto nella gestione dell'ordine pubblico. Io ho partecipato a moltissime manifestazioni e abito a 200 metri dallo stadio cittadino ed ho quindi potuto vedere direttamente (a volte più direttamente di quanto avrei voluto) l'evoluzione delle cariche della polizia.
E devo dirti che fino a qualche tempo fa l'atteggiamento nei confronti delle tifoserie era MOLTO più soft di quello nei confronti dei manifestanti.
Poi sono successe due cose.
La prima: Genova e le manifestazioni contro il G8, quello che dal parlamento europeo e da Amnesty è stata definito una sospensione dei diritti civili.
Da lì in poi le manifestazioni non sono più state uguali: le gente normale (perchè checchè si voglia dire il 90% di chi era a genova in quei giorni era gente non violenta) ha cominciato ad avere paura e starsene a casa. I responsabili di atti di tortura a Bolzaneto, dell'incursione da macellai nella Diaz sono stati quasi tutti promossi, i processi languono in attesa che scatti la prescrizione e il parlamento ha bocciato la proposta di una commissione parlamentare.
Lì chi gestisce davvero l'ordine pubblico, il "potere" ha capito di avere trovato il metodo giusto.
La seconda cosa è la trasformazione del calcio da uno sport popolare in un business miliardario nel quale ciò che conta sono sponsor e diritti televisivi.
In questa nuova visione del calcio non c'è più nè bisogno nè posto per i tifosi, anzi più gente starà a casa, più gente si comprerà sky per guardarsi la partita.
Logica conseguenza è che l'atteggiamento tollerante nei confronti dei tifosi e venuto meno: ora vi beccate le stesse botte che sono servite per far si che la gente non manifestasse più.
E quello che è stato fatto ieri in risposta alla morte del ragazzo all'autogrill è ESATTAMENTE ciò che il "potere" che volete combattere vuole da voi: vuole che, senza neppure aspettare l'assoluzione del poliziotto che ha sparato, voi facciate i "cattivi", i "violenti" da sbattere in prima pagina.
Vi aspettano legislazioni speciali, la stessa mano pesante riservata ai manifestanti più riottosi (per il reato di "devastazione" si è arrivati a richieste di pena di 25 anni di carcere) e, se vi male, alla definizione di "banda armata" (che comporta la punibilità penale per il solo fatto di far parte del gruppo) per qualsiasi gruppo organizzato di tifosi di cui un paio di appartenenti vengano pescati con un coltello od una molotov (e a Genova ben sanno come le molotv in casa te le mettono spesso i poliziotti stessi).
Se si volesse davvero fare qualcosa forse sarebbe il caso di piantarla di giudicare sulla base delle appartenenze politiche e/o tifosi vs persone per bene e cercare con convinzione ma senza violenza di far passare una volta per tutte il concetto che chiedere condanne per i poliziotti che sbagliano non è "criminalizzare le forse dell'ordine" come dicono i vari Mastella o La Russa, ma pretendere che le mele marce vengano tolte dal cesto così che, forse, non sia più possibile utilizzare la polizia come strumento per il controllo sociale/economico, ma torni ad essere una forza a tutela della popolazione (cosa che già sono moltissime brave persone che fanno i poliziotti e che credo non apprezzino tanto l'uso che si fa di loro per giochini politici ma ai quali conviene starsene zitti).