Una della caratteristiche che hanno creato fin da subito perplessità nella comunità scientifica (nonché accese polemiche) è la scarsa riproducibilità dei risultati: delle centinaia di tentativi di replicazione effettuati negli ultimi quindici anni, la grande parte non ha dato esito positivo. Il che ha gettato discredito sull'argomento nonostante alcune decine di esperimenti condotti con metodologie del tutto differenti e da parte di gruppi indipendenti abbiano mostrato una produzione di calore in eccesso.
I ricercatori nel campo della fusione fredda avanzano una spiegazione per questa difficoltà: sostengono che i dati sperimentali mostrano che il fenomeno, per prodursi, necessita di un "rapporto di caricamento" di deuterio nella matrice di palladio estremamente elevato e difficilissimo da mantenere. In tutti gli esperimenti riusciti, il rapporto (atomi di idrogeno pesante) / (atomi di Pd) al momento della produzione anomala di calore era uguale o superiore a 0,95.
Raggiungere un tale rapporto non solo è molto difficoltoso ma produce anche gravi stress nella struttura del metallo e, in generale, lo danneggia al punto da far ricadere ben presto la concentrazione al di sotto di quel livello. Finché non verrà trovata una tecnologia efficace per mantenere il rapporto di caricamento a livelli utili, i successi resteranno dunque del tutto sporadici.
Ulteriori informazioni su questa teoria sono reperibili in un articolo pubblicato dall'università cinese di Tsinghua e firmato da alcuni appartenenti ai gruppi di ricerca italiani sulla fusione fredda.
[4]
Altri gruppi
[5] hanno osservato la correlazione tra la produzione di trizio e il caricamento oltre lo 0,9 del palladio. Va anche notato che l'autore di quest'ultimo articolo, nonostante ciò, si dichiara contrario all'ipotesi della fusione data l'assenza di flusso neutronico generato da quella che lui definisce "la reazione sconosciuta", ossia quella che produrrebbe il trizio. Molti ricercatori impegnati nella fusione fredda contestano quest'ultima affermazione ma la conferma indipendente del risultato sul trizio da parte di uno sperimentatore scettico risulta ugualmente molto importante.