Salvo che per una piccolissima quota eletta col proporzionale, nelle ultime elezioni i parlamentari sono stati tutti eletti mettendoci il loro bel nome sulla scheda.
Certo che se l'elettore va a cercare solo il simbolo del partito o della coalizione e non si premura di vedere chi è la persona che andrà a far eleggere nel suo collegio non si può pretendere più di tanto.
Se invece si cominciasse a lasciare da parte considerazioni puramente ideologiche per guardare alla storia personale dei candidati che i partiti propongono forse qualcuna delle elezioni più scandalose si potrebbe iniziare ad evitarle.
Secondo me questa immagine della "ggente" che è ignorante ma basta informarla è puro mito.La gente può essere spronata o anestetizzate. L'apatia da encefalogramma piatto che affligge l'elettorato (o buona parte di esso) è un'induzione del secondo tipo, anestetica. Figlia di poca informazione, bassa cultura. Ma anche questa gente, che non ha i mezzi intellettivi per realizzare la situazione d'insieme, cova un risentimento in se stessa e aspetta solo che qualcuno possa esprimerlo.
L'italiano medio è assolutamente privo di senso dello Stato (e anche da questo deriva ad esempio l'alta percentuale di evasione fiscale o il convincimento che ciò che è "statale" deve essere per forza di basso livello), è contro l'assistenzialismo tranne che quando si tratta di dare sovvenzioni a lui, contro gli immigrati tranne quando gli può affitare appartamenti a prezzi astronomici o gli danno da mangiare (conosco parecchi avvocati di destra che campano tirando fuori di galera spacciatori extracomunitari), contro le tasse ma non ai tagli ai settori che gli interessano, contro gli sprechi ma pronto a sfruttare ogni cavillo per beccare contributi pubblici.
quello che bisogna fare con la "ggente" non è solo informarla: bisogna far entrare nella testa di tutti che a furia di fare i furbetti stiamo mandando l'intero paese in vacca.
Disinteresse politico?Guarda non sono daccordo, mi spiace. La situazione che descrivi è il sistema americano dove vige un diffuso disiinteresse politico. Ha portato a benefici? No! Tutt'altro: permette ancora maggior autonomia "mafiosa" alle coalizioni che governano (che conosce il sistema americano sa perchè in un sistema bipartito utilizzi ugualmente la parola coalizioni)
Assolutamente l'inverso. Io auspico che la gente riprenda a fare politica, ma la pura invettiva contro i partiti non ha senso secondo me. I partiti non sono il male, il male deriva dal fatto che gli esponenti dei partiti non vengono tenuti sotto pressione dagli elettori (ed in questo Grillo ha assolutamente ragione quando dice che i politici sono i nostri dipendenti).
Nell'esempio che facevo non ci si è limitati a disertare la manifestazione ufficiale, ma se n'è organizzata un altra in contemporanea per dimostrare "ci siamo, ma non siamo d'accordo con la politica che state facendo".
Se al Family Day la gente che tiene alla famiglia tradizionale avesse detto ai vari parlamentari separati/divorziati presenti: "non sei nelle condizioni di rappresentarci in questa battaglia".
Se alle prossime manifestazioni di "sinistra" contro il disegno di legge sul welfare ed a quella di "destra" contro le tasse gli elettori lasciassero sfilare da soli i politici che tentano (fino ad ora riuscendoci) di strumentalizzarli per tenerli strettamente ancorati alla contrapposizione destra/sinistra e intanto spartirsi la torta a turno.
Se ciascuno di noi cominciasse a comunicare con il parlamentare (ed in molti casi c'è il modo di farlo) che hanno contribuito ad eleggere facendogli presente cosa non apprezzando dell'operato loro e della coalizione a cui partecipano.
Allora, forse, cominceremmo a cambiare qualcosa.