...e svegliarsi a quarantanni da extraparlamentare in un paese fascista...
Sensazione bizzarra, ma dopo la botta iniziale neppure troppo terribile.
Del resto il voto ha fotografato il cosiddetto "Paese reale", un'Italia che da sempre vota per quello che gli dice il parroco salvo sbandare a destra quando le cose vanno male.

Dal mio punto di vista ho almeno la soddisfazione di appartenere ad un gruppo che ha avuto il coraggio di scegliere di uscire dal Parlamento pur di licenziare, come dice Grillo, i propri rappresentanti dei quali non era soddisfatto. Da tempo la base del popolo della sinistra (non il P per carità che considerare di sinistra chi ti candida Colaninno e il presidente di Federmeccanica è un'eresia) aveva iniziato a criticare pesantemente i vertici e da tempo sapevo che moltissimi dei militanti e simpatizzanti avevano intenzione di non confermare i voti ai parlamentari in carica che si erano troppo affezionati ad avere il culo sul morbido. Ora toccherà ricominciare, ma del resto la base ha sempre continuato a darsi da fare sol oche non aveva il supporto dei propri vertici (vedi vicenda del DalMolin o della TAV).

Per il resto:
- Exploit della Lega: prevedibile e pure comprensibile dal punto di vista delle fasce popolari del nord. Tuttavia dopo un successo delgenere la Lega si gioca tutto: non ha più scuse e quindi se non porta a casa come minimo un federalismo fiscale vero rischia di perdere tutto quello che ha guadagnato. Vedremo quanto Berlusconi gli lascerà fare e quanto saranno capaci di passare dalle parole e dai fucili ai fatti concreti.
- Successo del PDL anche al sud: prevedibile vista la lobotomizzazione generale e il metodo clientelar/mafioso di gestione del voto che impera. E per assurdo proprio finchè sopravviverà questo sistema al sud la Lega aumenterà consensi al nord (ne conosco di persone di sinistra che hanno votato lega perchè stufe di battersi per gente che poi regolarmente vota i Cuffaro di turno). La genialata del Silvio nazionale è di essersi comprato sia Lega che AN così che quando cala uno, aumenta l'altro e lui ci guadagna comunque.