un film ingenuo che strappa qualche risata, ma solo ai più cinici.
clint eastwood si regala il suo (spero?) ultimo ruolo da protagonista con in braccio un fucile.
clint è un veterano della guerra di korea che si ritrova a vivere in un quartiere di "musi gialli" negli stati uniti. facendo brutto ad una gang di musi gialli, diventerà l'idolo degli altri musi gialli nonchè guardia del corpo e mentore di due ragazzini della comunità.
il finale "scoppiettante" è in realtà metafora di un attore che ormai non ha più la forza per interpretare ruoli emotivamente così complessi e stressanti, rendendo il proprio personaggio, più che rude, tenero, più che un duro, un ricordo di quello che è stato in gioventù.
piccola riflessione a riguardo: la colpa della recitazione di clint ho paura che cada in parte sulle spalle dell'aiuto regista, perchè quando clint è sullo schermo il tutto risulta scandalosamente finto e caricaturale, quando è dietro la cinepresa (vd recitazione della comunità asiatica), torniamo ad osservare scene realistiche e fluide.